Direttiva Case Green 2024: niente più obbligo di ristrutturazione per aumentare la classe energetica

Parliamo di “flessibilità”, ma intendiamo un cambio di approccio significativo. Il trilogo, una riunione che ha coinvolto la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo il 12 ottobre, ha gettato nuova luce sulla Direttiva EPBD, meglio conosciuta come la Direttiva sulle “Case Green” 2024.

Il testo approvato dal Parlamento Europeo a marzo 2023 aveva stabilito come misura principale che entro il 1° gennaio 2030 tutti gli edifici residenziali dovessero raggiungere la classe energetica E. Tre anni più tardi, nel 2033, sarebbe diventato obbligatorio raggiungere la classe D. Inoltre, ogni Stato membro avrebbe dovuto identificare il 15% degli edifici meno efficienti (in Italia si stima che siano 1,8 milioni) e assegnare loro la classe di prestazione energetica G. Da oggi cambia tutto.

Cosa cambia?

Dal trilogo non è emerso un testo completamente stravolto, ma piuttosto un nuovo approccio alla questione. Innanzitutto, la riunione non ha prodotto una decisione finale, e i dettagli verranno discussi a dicembre. Ciò che è certo, è che l’approccio del Consiglio ha prevalso su quello del Parlamento, risultando più pragmatico e offrendo maggiore flessibilità agli Stati membri. Questi dovranno comunque garantire il miglioramento dell’efficienza del patrimonio edilizio nei tempi previsti, ma senza una roadmap dettagliata, sebbene si faccia riferimento agli obiettivi intermedi del 2030 e del 2050. La notizia principale è che non ci sarà più un obbligo diretto di ristrutturazione degli edifici.

Ci sono anche altre novità significative: l’Attestato di Prestazione Energetica non seguirà più classi energetiche europee unificate, ma si baserà su criteri nazionali. Inoltre, gli obblighi di installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici esistenti saranno ridimensionati, rimanendo obbligatori solo per gli edifici pubblici e non per quelli residenziali al di sotto di una certa dimensione. Sarà previsto un certo grado di flessibilità anche per l’installazione di punti di ricarica elettrica negli edifici. Tuttavia, non sono emerse informazioni relative ai mutui verdi e alle risorse per agevolare la transizione.

Il Cambio di Approccio alla Direttiva “Case Green” 2024

La nuova prospettiva offerta dal trilogo sulla Direttiva “Case Green” rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla versione precedente approvata dal Parlamento Europeo. In particolare, il Consiglio ha prevalso su alcune questioni chiave, portando a una maggiore flessibilità per gli Stati membri, pur garantendo il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica.

Il Punto Principale: Nessun Obbligo Diretto di Ristrutturazione

Uno dei punti più importanti che emerge da questo nuovo approccio è l’eliminazione dell’obbligo diretto di ristrutturazione degli edifici. Inizialmente, la direttiva proposta prevedeva che entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovessero essere migliorati fino alla classe energetica E, seguita dalla classe D entro il 2033. Tuttavia, questa scadenza non sarà più vincolante, e gli Stati membri avranno maggiori margini di manovra per decidere come raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica nei loro rispettivi territori. Mentre il 2030 e il 2050 rimangono come obiettivi intermedi, non è prevista una roadmap precisa per il raggiungimento di tali traguardi.

Attestato di Prestazione Energetica e Criteri Nazionali

Un’altra importante modifica riguarda l’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Inizialmente, la direttiva proponeva l’adozione di classi energetiche unificate a livello europeo. Tuttavia, questa proposta è stata abbandonata a favore dell’uso di criteri nazionali per valutare l’efficienza energetica degli edifici. Questo approccio darà agli Stati membri la flessibilità di adattare le valutazioni alle specifiche condizioni e normative nazionali.

Pannelli Fotovoltaici: Obbligo solo per Edifici Pubblici

Un altro cambiamento rilevante riguarda l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici esistenti. Inizialmente, la direttiva prevedeva un obbligo generale per tutti gli edifici, ma ora questa disposizione sarà limitata agli edifici pubblici, escludendo gli edifici residenziali di dimensioni più contenute. Questa modifica mira a ridurre il peso delle normative per i proprietari di case private.

Flessibilità nell’Installazione di Punti di Ricarica Elettrica

La direttiva propone anche una maggiore flessibilità nell’installazione di punti di ricarica elettrica negli edifici. Questo significa che gli Stati membri avranno più spazio per adattare i requisiti in base alle specifiche esigenze e alle caratteristiche degli edifici. Questo aspetto è particolarmente rilevante nell’ambito dell’adozione di veicoli elettrici, poiché la presenza di punti di ricarica è fondamentale per facilitare la transizione verso il trasporto sostenibile.

Mancanza di Informazioni su Mutui Verdi e Risorse per la Transizione

Tuttavia, l’attuale versione della direttiva non fornisce informazioni dettagliate sulle iniziative relative ai mutui verdi o sulle risorse per agevolare la transizione verso edifici più sostenibili dal punto di vista energetico. Questi aspetti sono cruciali per incentivare i proprietari a investire in miglioramenti energetici nei loro edifici, e la mancanza di dettagli in questo settore potrebbe rappresentare una lacuna nella direttiva.

Conclusioni

La nuova prospettiva sulla Direttiva “Case Green” 2024 rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla versione originale. L’eliminazione dell’obbligo diretto di ristrutturazione degli edifici offre maggiore flessibilità agli Stati membri, consentendo loro di adattare le misure alle specifiche condizioni e alle esigenze nazionali. Tuttavia, rimangono alcune incertezze, in particolare per quanto riguarda le iniziative di finanziamento e le risorse per sostenere la transizione verso edifici più sostenibili dal punto di vista energetico. È probabile che questa direttiva continuerà a essere oggetto di discussione e negoziazione nei prossimi mesi, mentre gli Stati membri cercano di concordare le modalità di attuazione di tali cambiamenti.